Napoli, nuova possibile munizione nella battaglia anticovid:

Gli anticorpi della Solidarietà!

Lo scienziato Antonio Giordano incontra la biologa Mara Romano e padre Mario Savarese

di Raffaele Fattopace 

NAPOLI – Nella battaglia dei vaccini sul fronte Anti-Covid, l’impatto sociale e il dialogo tra Scienziati, Ricercatori e Teologi, il Prof. Antonio Giordano, uno tra i più autorevoli e famosi Scienziati nel mondo, direttore dello Sbarro “Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia”, nominato come esperto, dal ministro Sergio Costa e dal vice ministro Pier Paolo Sileri, in seno all’Istituto Superiore di Sanità.

Nella sua visita, napoletana, lo scienziato si è soffermato presso la splendida Sagrestia Papale della Basilica di “San Francesco di Paola” in piazza del Plebiscito, sede tra l’altro, dell’Associazione del terzo settore “Marin Mersenne”.

Lo scienziato, in un dialogo con la Presidente, Dott.ssa Mara Rosaria RomanoDocente di Bioetica Medica e Diritti umani, all’I.S.S.R. Interdiocesano di Capua, espressione della Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale e con Padre Mario Savarese dell’Ordine dei Frati Minimi, Rettore della Basilica Reale, ha affermato: «Il Vaccino è una nuova munizione nella battaglia Anti-Covid, e noi abbiamo tutti il dovere di frenare ed arginare l’avanzata contagiosa di questo virus, che ci sta affliggendo da quasi un anno».

Da uomo di Scienza rilancia, il ridondante monito di Papa Francesco: «assicurare l’accesso alle cure, soprattutto alle persone più svantaggiate che necessitano di cure maggiori ed adeguate». La Bioeticista Dott.ssa Romano, inoltre aggiunge:

«Nel bel mezzo della nostra euforia tecnologica e manageriale, ci siamo trovati socialmente e tecnicamente impreparati al diffondersi del contagio abbiamo fatto fatica a riconoscerne e ad ammetterne l’impatto. Ed ora, siamo in affanno anche soltanto ad arginarne la diffusione». Un quarto del mondo potrebbe non avere accesso al vaccino contro il coronavirus fino al 2022.

In un recente annuncio la CNN ha rivelato che da un rapporto della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, secondo cui poco più della metà (il 51%) delle dosi pianificate per la somministrazione, quasi 7,5 miliardi, per 3,7 miliardi di persone, andranno ai Paesi ad alto reddito, che rappresentano il 14% della popolazione mondiale. Il Padre Rettore, Mario Savarese, ha ribadito: «Il grido incessante, del nostro Santo Padre Francesco, che si legge anche nel Messaggio per la 54^ Giornata Mondiale della Pace che si celebrerà il Primo gennaio 2021 èun accesso ai vaccini e alle cure contro il Covid anche per i più fragili. Globalizzare la cura dando possibilità a chiunque di accedere al vaccino Anti-Covid-19 che potrà salvare tante vite».

Il Santo Padre, infatti, afferma la Prof.ssa Romano, invita i responsabili delle Organizzazioni internazionali e dei Governi, del mondo economico e di quello scientifico, a «prendere in mano una bussola per imprimere una rotta comune al processo di globalizzazione, una rotta veramente umana. Essere testimoni della cultura della cura, per colmare tante disuguaglianze sociali. Certo la pandemia mette in luce con inattesa durezza la precarietà che radicalmente segna la nostra condizione umana.

Tocchiamo con mano quanto strettamente siamo tutti connessi, anzi, nella nostra esposizione alla vulnerabilità siamo più interdipendenti che non nei nostri apparati di efficienza! Forse abbiamo eroso spensieratamente questo patrimonio!

C’è da dire che, gli incredibili progressi della scienza e della tecnica dovranno sempre entusiasmarci, ma al tempo stesso anche farci convivere umilmente con i propri limiti. Quindi si potrebbe aggiungere che: Un’emergenza come quella del Covid-19 si sconfigge anzitutto con gli anticorpi della solidarietà!».

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