La lettera 127 di Cartesio a Marin Mersenne

L’intendere ed il comprendere come estensione dell’intendimento e della comprensione del contesto operativo umano e divino.

di Gaetano Origo

Attraverso l’esame della Lettera 127 di Cartesio a padre Marin Mersenne, si ricava che il concepire e l’intendere, come l’intendere e il dimostrare, non sono due modi astratti di essere, ma due modi di pensare, che contribuiscono a realizzare il proprio essere, tanto che il concepire è ridotto all’intendere, e questo all’atto della comprensione di ciò che accade nel mondo e che si manifesta come primato del pensiero che deve sforzarsi per ricercare sempre e compiutamente il proprio essere.

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